QUELLO CHE NON ANDREBBE MAI FATTO !!!
Categorie:
Premessa:
Dare un’indicazione chirurgica rappresenta un momento di estrema importanza che richiede attenzione, dedizione, esperienza e rispetto del paziente.
Ogni singolo paziente deve essere ASCOLTATO, VISITATO, il chirurgo deve prendere VISIONE DELLE IMMAGINI e non limitarsi a leggere un referto cartaceo.
Come dico sempre ai miei pazienti, è come trovarsi a fare un puzzle, tutti i pezzi devono perfettamente coincidere!!
La clinica, le immagini e le cause del dolore riferito dal paziente; DOLORE che andrebbe sempre ed assolutamente SCOMPOSTO per trovare tutte le cause e concause responsabili.
Quindi quando tutti i pezzi coincidono e lo stato di malessere persiste, anche dopo un INDIVIDUALE percorso terapeutico e non a seguito di quei maledetti ed inutili cicli di terapia, sempre 10, che ogni giorno mi vengono riferiti e che rappresentano una grande bugia che si prende gioco dell’aspettativa di benessere di ogni singolo paziente, il Chirurgo dovrebbe pianificare con MANIACALE ATTENZIONE il tipo di procedura chirurgica sicuro della riuscita della stessa.
Caso Clinico
Donna di anni 59.
Lamentava da anni una grave cervicobrachialgia ed impaccio motorio.
RM cervicale documentava una grave spondilo-uno-artrosi con fulcro in cifosi C4-C5 con compressione midollare con iniziale sofferenza ischemica e stenosi ( occlusione ) dei forami neuronali con evidente conflitto radicolare.
La paziente è stata sottoposta, presso altra struttura, ad intervento di artrodesi cervicale.
La paziente è giunta, a distanza di 1 mese dall’intervento, alla mia osservazione lamentando un grave stato di malessere, un quadro clinico neurologico deficitario e in stato di depressione.
Ho preso visione della Radiografia post-operatoria che mostra un preoccupante esito chirurgico.
La paziente ovviamente dovrà essere sottoposta a re-intervento.
Considerazioni
Questo caso clinico è la conseguenza di una mancata attenzione nel pianificare e nel fare chirurgia.
IL PAZIENTE NON E’ UN NUMERO NELL’AGENDA DI UN CHIRURGO.
Christian Capuano